Data 23 Dicembre 2016
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Al mondo esistono mostri che si nascondono nelle più oscure profondità marine, là dove nessun uomo ha il coraggio di addentrarsi. Gli abissi contengono segreti che forse è meglio non sapere. Ecco a voi uno dei mostri marini più affascinanti della storia, il Megalodonte.
Con una lunghezza di quasi 20 metri e un peso che può arrivare fino a 60 tonnellate
il megalodonte è una specie di squalo che si estinse più di 2,6 milioni di anni fà.
Al giorno d’oggi ritrovamenti fossili testimoniano la sua esistenza, in particolare
il ritrovamento di 2 denti dalle dimensioni, sconcertanti, di 17 centimetri che
appartengono a un’animale preistorico mai studiato.
I suoi istinti predatori lo
portavano a cacciare e cibarsi di mammiferi marini di grossa taglia come tonni,
squali e addirittura balene. Da come viene descritto questo mostro, sembra impossibile
che sia sopravvissuto fino ai giorni nostri. Invece secondo alcune teorie scientifiche
e prove sulla sua esistenza potrebbero fare valere questa tesi. Secondo il parere di
alcuni scienziati la sua corazza, diversa da quella di un normale squalo, potrebbe
averlo protetto dai cambiamenti climatici che si sono verificati in questo enorme lasso
di tempo. Si pensa inoltre che si possa essere nascosto per tutto questo tempo nelle
profondità marine irraggiungibili dall’uomo, che forse hanno mantenuto l’ecosistema
preistorico nel quale viveva.
Queste sono solo supposizioni fatte da esperti nel settore,
ma vi sono anche delle prove concrete risalenti ai giorni nostri. Prove che se fossero
attendibili potrebbero confermare l’esistenza di questo enorme predatore nei nostri oceani.
Il 18 dicembre 1942 fu scattata una foto ad un imbarcazione che stava per affondare.
In lontananza si può notare la presenza di un grosso animale dalle dimensioni esorbitanti.
La pinna anteriore e quella posteriore si trovano ad una distanza tale da poter stimare la
lunghezza dello squalo a 19,5 metri.
Un altra prova ci viene fornita da un gruppo di studiosi che si trovava nell’oceano indiano,
in una frazione di mare particolarmente nota per la presenza di enormi squali bianchi. Si
trovavano li per studiare da vicino le loro abitudini e le loro caratteristiche. Tutto
procedeva secondo i piani quando ad un tratto tutti gli squali presenti nella zona sparirono
nell’arco di pochi secondi. L’ecoscandaglio della barca incominciò a suonare, gli studiosi
stupiti da tutto ciò andarono a dare un occhiata al monitor e videro un’enorme sagoma
situata a una ventina di metri sotto la barca. Provarono a guardare in mare e videro una
gigantesca ombra che si immergeva di nuovo nelle profondità degli abissi.
15 aprile 2013, in Sud Africa un gruppo di pescatori si trovava al largo con la propria
barca, quando ad un tratto videro un grosso esemplare di balena che si dimenava e che
perdeva copiosamente sangue. Si avvicinarono al povero cetaceo e videro che quest’ultimo
era stato quasi tagliato a metà da un morso, che riportava un diametro di oltre 2 metri.
Una foto scattata da questi pescatori rende tutto ancora più sconcertante. La foto ritrae
una pinna, che si aggira attorno all’animale ferito, avente dimensioni fuori dal normale.
Tutto questo si tratta solo di una leggenda o è realtà? Purtroppo non si sa ancora con
certezza, forse rimarrà per sempre un mistero. Il megalodonte è una creatura tanto
affascinante quanto terrificante e chi lo sa se un giorno potremmo affermare con certezza,
che questo mostro non si sia mai estinto. Lascio a voi la libertà di opinione in base alle
prove fornite.